Monte Lieto (Stazzema)

Alcuni recuperi hanno consentito di localizzare sulla vetta del Monte Lieto, articolata in ampi pianori, un vasto abitato, che doveva svolgere una funzione strategica di controllo delle aree di pascolo, attribuibile all’età del Bronzo finale.

Sporadiche frequentazioni di questo sito, dovute alla ricerca di marmo e minerali da parte di genti ettrusche, potrebbero risalire al VI secolo a.C.

A questo insediamento si sovrappose nel III –II secolo a.C. un abitato ligure. Tra i materiali recuperati, oltre a vasi di produzione locale, sono presenti ceramiche a vernice nera ed anfore, ossia materiali acquisiti attraverso il commercio con le vicine popolazioni etrusche, come attesta il frammento di una coppa a vernice nera con graffita la parte iniziale di un´iscrizione in alfabeto etrusco. La presenza di macine, macinelli, pesi da telaio e fuseruole documentano le attività domestiche femminili di cucina, di filatura e tessitura. Il villaggio, in posizione arroccata, insieme ad altri insediamenti liguri del versante versiliese, garantiva, da una posizione difesa, il controllo della pianura e dei passi che univano i due versanti delle Apuane, teatro di scontri tra contingenti romani e liguri in lotta tra la seconda metà del III e la prima metà del II secolo a.C.

I ritrovamenti e gli studi fin qui condotti consentono dunque di ipotizzare che un gruppo umano, nel Bronzo recente insediato sulle cime di monte Lieto e dedito ad attività soprattutto pastorali, in una situazione di generale insicurezza, durante il Bronzo finale, decise di scendere alle pendici della montagna, proiettandosi in seguito sempre più decisamente verso il mare.