Where

A 0 m sul livello del mare, San Rocchino (Massarosa)

What

Villaggio etrusco, scalo marittimo, VIII-III secolo a.C.

When, Who, Why

Il villaggio di San Rocchino sorse verso la fine dell'VIII secolo a.C. con la funzione di scalo portuale nell'area lagunare, di cui oggi il lago di Massaciuccoli raprresenta l'ultimo residuo. Questo sito fu sottoposto a varie opere di bonifica, arginatura e palificazioni durante tutto il lungo periodo di vita, fino all’abbandono riferibile al III secolo a.C. L’insediamento si trovava all’interno di una doppia palizzata che limitava uno spazio quadrangolare, bonificato con riempimento di legname e fascine. I nuclei di abitazione erano costituiti da modeste capanne a pianta rettangolare con fondo di argilla concotta. A partire dal VII secolo a.C. l’abitato divenne un importante scalo lungo le rotte alto tirreniche e fu occupato da genti etruscofone, come testimoniano lettere, sigle e nomi graffiti su ceramiche d’uso domestico, prodotti ceramici d’argilla figulina dipinta, di bucchero sottile e d’impasto, importati da centri dell’Etruria meridionale e settentrionale. Durante la seconda metà del VI secolo a.C. pare verificarsi un ridimensionamento delle attività mercantili dei centri versiliesi, forse da correlare alla battaglia di Alalia (545-540 a.C.), combattuta e vinta dai Focesi contro Etruschi e Cartaginesi. Nei decenni centrali del VI secolo a.C., infatti, nel villaggio etrusco di San Rocchino è ben visibile un calo dei materiali d’importazione marittima, che raggiungevano lo scalo attraverso i Greci. La crisi di questo sito potrebbe essere dovuta alla probabile posizione di rilievo che la vicina Pisa assunse, durante questa fase, come centro di smistamento delle merci d’importazione marittima nel territorio limitrofo, penalizzando così la vitalità degli empori versiliesi.

Durante i decenni finali del IV secolo a.C. lo scalo di San Rocchino conobbe una rinnovata vivacità; i materiali qui rinvenuti confermano, infatti, il ruolo di mediazione nel commercio che l’antico scalo, posto lungo le rotte del commercio marittimo del mar Tirreno e Ligure, riprese ad avere grazie, probabilmente, ad una rivitalizzazione di tutta la regione versiliese ad opera di tribù liguri stanziate sul settore montano. La vitalità di questo scalò perdurò fino oltre la metà del III secolo a.C., in diretto rapporto con l’ascesa di Pisa etrusca, che ampliò e consolidò posizioni sulla costa in funzione della sicurezza e protezione sul mare, creando anche le condizioni per una solida alleanza con Roma.

Materiali archeologici

Parte dei materiali sono esposti presso il Museo Nazionale di Villa Guinigi di Lucca, il Museo Archeologico Nazionale di Firenze e il Museo Archeologico e dell’Uomo “Albero Carlo Blanc” di Viareggio.

Bibliografia

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